I SanMarchini raccontano

Proseguono i racconti dei SanMarchini, racconti di gare, racconti di corse. E ogni corsa suscita emozioni diverse, richiama ricordi lontani, custoditi nella memoria del cuore. Basta davvero poco per richiamarli a se’, e la disponibilità a condividerli con noi è un Dono davvero prezioso. Ecco quindi i racconti di EROS, ALESSANDRA e ANGELO, ai quali va il nostro grazie.

Sentiamo di rinnovare l’invito a collaborare con la San Marco, e a concordare con Marco Clivio (Contatti) l’invio dei vostri racconti!

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STRAMILANO HALF MARATHON

La Stramilano suscita in me dolci ricordi

di Eros Grandini

Suona la sveglia, apro gli occhi e la giornata ha inizio. Comincio i preparativi, sbrigo le ultime cose e salgo in auto, verso la stazione del metrò. La macchina segna solo 7°C ma del resto, con il cambio dell’ora, mi sto muovendo con un’ora di anticipo … Inoltre, il sole fa ben sperare in un tiepido accenno di primavera.
Tiro fuori il biglietto ATM, incluso nel pacco gara, e salgo sul treno verso Cairoli, la mia meta, dove mi attendono gioie e sofferenze, oltre ad una marea di persone che condividono con me la stessa passione per la corsa. La cornice della fontana con il castello Sforzesco alle spalle è molto suggestiva, nonostante la temperatura; il sole comincia a riscaldare e, dopo un’occhiata all’orologio, realizzo che manca un’ora allo start. Due passi all’interno del castello sono un ottimo intrattenimento prima della gara ed il bar un posto tranquillo per “carburare”. Mezz’ora allo start ed iniziano i preparativi: mi cambio e per fortuna il deposito borse è proprio a ridosso dell’ingresso alle griglie di partenza.
Dopo un piccolo riscaldamento mi dirigo verso la griglia a me destinata, impressa sul pettorale. Lo scenario che caratterizza da anni la Stramilano è sempre lo stesso: la fanfara suona l’Inno di Mameli, lo speaker presenta la “madrina” della gara, anche lei pronta per la partenza, e i top runners con ambizioni da podio.
Qualche chiacchiera con i podisti che mi circondano, qualche minuto di ritardo in attesa che arrivi il via libera alla partenza ed il count-down ha inizio: il boato del cannone, in contrasto con le misure di sicurezza applicate alla zona di partenza, scandisce il via.
La partenza è un po’ pericolosa, qualche scontro e caduta creano un po’ di panico prima del primo chilometro, ma poi il gruppo inizia ad aprirsi. La temperatura sale, ma l’aria fresca crea una sensazione piacevole; strada facendo respiro e andatura si regolarizzano. Il mio obiettivo non è estremamente ambizioso: la maratona di Milano è alle porte e le mie condizioni fisiche non sono delle più promettenti. La strada da fare è ancora tanta …
Il gruppo di testa in solitaria, composto totalmente da atleti di colore, giunge in corso Sempione; a qualche centinaio di metri di distanza, vedo sbucare i primi Italiani.
Il blocco della circolazione ha dato i suoi frutti e lungo il percorso, a differenza di qualche anno addietro, trovo solo pubblico incitante e bambini che allungano le braccia verso di me per battere il cinque. Continuo ad avanzare e finalmente scorgo i palloncini che scandiscono l’ora e mezza. Lungo il percorso incrocio qualche amico, ma un solo San Marchino: Cattaneo Germano. Oggi i compagni di casacca sono pochi, considerato il fitto calendario gare di questo periodo. Macino chilometri e la fatica inizia a farsi sentire; percorro il tracciato di gara con un gruppetto di atleti che hanno la mia stessa andatura. Uno di loro indossa una maglia che ha stampata sulla schiena la scritta: “La corsa è fatica e sofferenza, ma oltre c’è sempre e solo la soddisfazione”. Si iniziano a contare i “numeri”(chilometri o miglia) che mancano al traguardo: qualche cartello delle distanze è stato rimosso, i minuti trascorrono e, finalmente, ecco il cartello delle 12 Miglia! La fatica si sente, la mente viaggia, ma impiego pochi secondi per moltiplicare 12 per 1,6 e realizzare che mancano meno di due chilometri al traguardo. Stringo i denti, faccio dei respiri lunghi e profondi e la mia mente ha già percorso il tratto di strada che in otto minuti mi porterà all’arrivo.
Un’ultima curva e finalmente appare il traguardo: lo scambio di occhiate con gli altri atleti intorno a me indica che è il momento di iniziare gli allunghi e di lanciarmi verso il traguardo. Il real time indica 1H 30’ 55”: la gara è andata ed una voce mi chiama. Alzo lo sguardo ed ecco il mitico Andrea Gornati con la sua compagna Lorenza; un caloroso saluto, due chiacchiere, uno scambio di informazioni sui tempi e la memoria torna al 1997, l’anno in cui corremmo la Stramilano, all’epoca non competitiva, per la prima volta insieme. A quei tempi nessuno dei due immaginava quanti chilometri sarebbero passati sotto i nostri piedi!
La Stramilano suscita in me dolci ricordi. Essendo nato a Milano, per me è da sempre la “Gara” di riferimento. Ricordo le volte in cui vi ho partecipato con tutta la mia famiglia: io, il più piccolo, e papà che, a tratti, mi portava “in spagoletta”; poi, più “grandicello”, con mia madre e le sue amiche; infine, con i miei amici, con i quali andare a fare i super rifornimenti ai ristori era un “must”, e per i quali correre era un diversivo, uno svago. Alla preparazione nemmeno pensavamo; esistevano soltanto la gioia ed il piacere di praticare uno sport all’aria aperta.
Parecchi anni sono trascorsi, ma la Stramilano è rimasta il mio punto di riferimento podistico, con i suoi ricordi, le sensazioni, i tempi e le persone care che vorrei avere ancora e sempre al mio fianco.
Buone corse

 

STRAMILANO 10 KM

I 10000 con il Personal Trainer

di Alessandra Gatti

19 marzo 2017 corro la mia prima Mezza Maratona, la Stramilano, non a caso il 19 marzo è la festa del papà ed al mio dedico la gara! Ed è così che la Stramilano diventa e sarà per sempre così, la gara del cuore!
Da quando iniziai a correre (circa 7 anni fa), sono incappata in un paio di infortuni al ginocchio, che hanno rallentato gli allenamenti, fino a tre anni fa, quando, ho incontrato Daniele, il Personal Trainer che lavorava nella palestra dove mi alleno abitualmente. Preparatissimo e professionale, scommette su di me, “Ale, vedrai, correrai anche tu una Mezza!”
Di lì a poco, artroscopia e poi via con gli allenamenti di potenziamento fino all’iscrizione della Mezza tanto ambita …
25 marzo 2018, ricevo in regalo da Daniele l’iscrizione alla 10000 della Stramilano, la nostra gara, quella che ieri abbiamo corso fianco a fianco!
L’emozionante colpo del cannone in Piazza Duomo, da il via alla gara più partecipata d’Italia (ben 60000 iscritti), solo dopo circa 700 metri siamo riusciti a muovere una corsa, destreggiandoci fra i numerosi runners
Faccio partire il mio Garmin (quello figo), cercando di mantenere un ritmo comunque buono, nonostante i diversi rallentamenti dovuti alla folla, Daniele sempre al mio fianco … o io al fianco suo … di tanto in tanto guardo i km e finalmente arriviamo al 5° km, suggerisco qualche allungo, che serve sempre, anche in caso di folla!
Allungo di qua, allungo di là, Daniele inizia a faticare, dicendomi “Ale non ne ho quasi più, vai pure”! Eh no! Insieme siamo partiti ed insieme arriviamo! Quegli ultimi 3 km, un po’ sofferti per mancanza di allenamento, Daniele è sempre molto impegnato e la mancanza di tempo riduce gli allenamenti, sono stati i km più belli, quelli dove apprezzi la città, Milano, quelli dove le confidenze sono le più importanti, quelli dove il percorso si fa più vicino al 10° km, cioè quello della festa, quello che ieri ha celebrato la corsa, la nostra corsa, la gara del cuore perché CORRERE E’ VITA.

NB: Daniele ha 30 anni io 50! Solo perché lui non è allenato eh! Altrimenti ieri non gli sarei stata davanti!

 

IVV DI OLTRONA SAN MAMETTE

I miracoli dell’amicizia nella domenica delle Palme

di Angelo Albizati

Ieri sera, sabato 24 marzo, ho partecipato con un folto gruppo dell’Atletica San Marco, nella bellissima Basilica di San Giovanni a Busto Arsizio, alla Santa Messa e alla premiazione degli atleti Cristina Guzzi e Massimiliano Milani, per meriti sportivi.
Cerimonia molto suggestiva e toccante. E stamattina, ancora coinvolto emotivamente, parto alla volta dell’IVV di Oltrona San Mamette col buon proposito di fare il percorso di 26 km come preparazione alla gara sociale Verbania-Stresa del mese di Aprile. Dopo i primi km abbastanza impegnativi, incontro due amici della San Marco al ristoro situato accanto ad una chiesetta in piena campagna, per l’occasione aperta. Impossibile non visitarla e apprezzarne tutta la pace che tra quelle mura regnava. Prendendo come ricordo un rametto d’ulivo messo a disposizione dei credenti proseguiamo il percorso.
Da quel momento non m’importava più di correre ma mi bastava la compagnia dei miei amici. Abbiamo camminato, parlato e riso moltissimo. Ci siamo accorti dell’arrivo della primavera, abbiamo visto i primi fiori, abbiamo sentito il profumo dell’erba.
Da quel momento non m’importava più dell’allenamento e della gara. Da quel momento ho preferito occuparmi e prendermi cura di chi mi stava vicino e della mia parte più spirituale. Questi sono i miracoli dell’amicizia nella domenica delle Palme!