I SanMarchini raccontano

AI TEMPI DEL VIRUS CORONA

di Antonio Erre

Costretti dalla necessità, causa di forza maggiore, alias Corona Virus, anziché lungo le rive dell’Olona (tornato limpido e trasparente),
io lo dico, mi sono adeguato a correre in casa, in ottemperanza, ossequio e
conformità alle Grida emanate dal Governo.
Dunque corro in sala, spaziosa e di solito poco usata.
Riesco a tenermi, non dico allenato, ma insomma in movimento.

Giro attorno al tavolo, alla scrivania, rasento gli scaffali della libreria, uso lo stendi-biancheria come rotonda per fare inversione a U e riprendere il tour.

Mi sembra di essere come i predatori della Savana in cattività, che impazziscono
nella loro gabbia percorrendola all’infinito, sempre alla stessa velocità, con gli stessi movimenti, come se l’unico modo di sopravvivere sia quello di diventare un tutt’uno con il domicilio coatto, di eguagliarne l’inesorabile assenza di novità.

Antonio Erre